Con la circolare n. 3 del 27 febbraio 2025 Assonime ha analizzato la maggiorazione del costo del personale ammesso in deduzione in presenza di nuove assunzioni. Il documento esamina gli aspetti di maggiore interesse della disciplina agevolativa tenendo conto delle indicazioni fornite al riguardo dalle relative fonti normative e dai documenti di prassi. La circolare è interessante anche perché affinché si possa fruire del beneficio occorre che le imprese effettuino verifiche che riguardano anche talune vicende di pertinenza delle società appartenenti al proprio gruppo di appartenenza.
Assonime ha pubblicato la circolare n. 3 del 27 febbraio 2025 riguardante la maggiorazione del costo del personale ammesso in deduzione in presenza di nuove assunzioni.
Il documento esamina gli aspetti di maggiore interesse della disciplina agevolativa tenendo conto delle indicazioni fornite al riguardo dalle relative fonti normative e dai documenti di prassi.
Dal punto di vista normativo occorre ricordare che l’art. 4 del d.lgs. n. 216/2023 prevede che le imprese che nei periodi d’imposta dal 2024 al 2027 incrementano il proprio livello occupazionale mediante assunzioni di dipendenti a tempo indeterminato rispetto a quello del precedente periodo d’imposta deducono il relativo costo maggiorandolo del 20% (o del 30% per talune tipologie di lavoratori).
Affinché si possa fruire del beneficio occorre che le imprese effettuino verifiche che riguardano anche talune vicende di pertinenza delle società appartenenti al proprio gruppo di appartenenza.
Sul punto, occorre osservare che la legge di bilancio 2025 ha esteso l’ambito temporale di applicazione dell’agevolazione e ha introdotto per il solo periodo d’imposta 2025 una disciplina che riconosce alle imprese un’immediata riduzione dell’aliquota IRES subordinatamente a talune condizioni, tra le quali, per l’appunto, un incremento occupazionale secondo certi parametri minimi e l’effettuazione di investimenti qualificati (“mini-IRES”).
Quindi per il 2025 l’incentivo si affiance con la mini-IRES.
L’incentivo è individuato per la generalità dei titolari di reddito di impresa (nonché agli esercenti arti e professioni) che esercitano il proprio business in una situazione di ordinario svolgimento dell’attività (es., che non si trovano in stato di liquidazione) e riguarda gli incrementi occupazionali che si verificano negli insediamenti produttivi esistenti nel territorio nazionale, con esclusione dunque di quelli esteri.
L’incremento occupazionale deve essere verificato in più fasi.
Il commento di Assonime si pone come particolarmente rilevante poiché la previsione dell’incentivo in esame, in ragione anche dell’estensione dell’efficacia temporale, sembra opportuna anche in ragione dell’andamento dell’economia e del mercato del lavoro interno.
Tra l’altro Assonime evidenzia che per le imprese di grandi dimensioni si tratta di forme di incentivo particolarmente efficaci poiché mantengono una qualche compatibilità con la disciplina della Global Minimum Tax.
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