Scampia e Secondigliano sono finiti nella lista dei “quartieri difficili” dove Fabio Ciciliano – il numero uno della Protezione civile – ha deciso di applicare il “modello Caivano”. Un dato assorbito e condiviso dal sindaco Gaetano Manfredi come anticipato a Il Mattino nella consueta intervista di fine anno dove ha ricordato che «si lavorerà soprattutto sull’insediamento Rom di via Cupa Perillo in perfetta sinergia con Ciciliano».
Tuttavia, lo stesso sindaco e la vicesindaca con delega all’Urbanistica Laura Lieto, stanno spingendo molto il piede sull’acceleratore dei cantieri del Pnrr che riguardano soprattutto il piano casa che è molto indirizzato sulle periferie. Per dimostrare che «con coraggio e buone pratiche amministrative» si può procedere nello sviluppo di pezzi socialmente deteriorati della città «anche con gli strumenti ordinari».
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Ci riusciranno a concretizzare questa equazione amministrativa? Certo è che a Ponticelli e a San Giovanni a Teduccio – nella zona di Taverna del ferro – entro fine anno ci saranno 133 nuovi alloggi. Che sostituiranno le baracche che ci sono appunto a Ponticelli dove la gente si è rifugiata per salvarsi dall’amianto dei tristemente famosi Bipiani dove abitavano. E a Taverna del ferro dove le famigerate “stecche” denominate così per la loro forma e collocazione davvero abbrutenti, saranno abbattute così che anche in quel quartiere che si poggi sulle spiagge vulcaniche del Vesuvio si possa tornare a vedere il mare.
Fanno le corse il Presidente Anci e la Lieto per dimostrare che non c’è solo Scampia da risanare come sta avvenendo ma anche altre zone di Napoli sulle quali Palazzo San Giacomo sta investendo molto ed è in rima linea. Il piano complessivo per questi due quartieri prevede 467 nuovi alloggi a misura d’uomo. Entro dicembre saranno assegnate 80 case a Ponticelli sulle 104 previste e 53 a Taverna del ferro sulle 363 del progetto.
«Entro fine 2026 – racconta la Lieto – entrambi i quartieri saranno rifatti ex novo e consegnati agli abitanti. Operazione non complessa come quella delle Vele a Scampia dove l’area di cantiere doveva essere sgomberata, ma nemmeno così semplice come si può immaginare». Resa possibile grazie al Pnrr: su questi due siti di Napoli est per il piano casa sono stati scaricati 120 milioni a San Giovanni e circa 40 a Ponticelli. Risorse che il Municipio napoletano mai avrebbe potuto mettere a terra se non ci fosse stato il Piano nazionale di ripresa e resilienza. A Ponticelli – prosegue la vicesindaca – abbiamo iniziato la costruzione del cosiddetto “lotto nord” che è esattamente di fronte all’area dei Bipiani. Qui stiamo facendo le prove di carico dei pilastri per la costruzione dei primi 80 alloggi che assegneremo entro fine anno. Qui ne sono previsti 104 e pensiamo di potere consegnare i restanti alloggi nella primavera del 2026. Stiamo procedendo molto velocemente. Infatti stiamo iniziando ad affrontare già il problema delle baracche che sono ancora abitate da 84 famiglie che andranno ad abitare nelle nuove case. Stiamo andando veloci perché l’area di cantiere è libera. Al posto delle baracche verranno costruite aree attrezzate per lo sport, la socialità e gli orti urbani».
A San Giovanni a Teduccio le case nuove saranno complessivamente 363 e come a Ponticelli la complessità è relativa perché i nuovi alloggi sorgeranno di fronte alle “Stecche” perché l’area è libera e si procederà celermente. «A fine mese – racconta ancora la vicesindaca – ci saranno le fondamenta gennaio per i primi tre edifici con 53 appartamenti che saranno consegnati a fine anno. Oggi invece parte la progettazione esecutivo per 9 edifici e 130 appartamenti ed entro marzo sarà pronto il progetto esecutivo e le case saranno pronte nella primavera del 2026. A questo si aggiungerà il progetto degli ultimi 180 alloggi che si andranno a costruire sulla cosiddetta “Stecca sud” quella che guarda il mare che verrà demolita a settembre».
L’articolato piano del Comune si estende a nord a Miano, Piscinola e Scampia e a ovest a Fuorigrotta, Pianura e Soccavo oltre che a Bagnoli. Entro tre anni – questo l’obiettivo che trapela da Palazzo San Giacomo – il Municipio napoletano intende mettere a disposizione della città circa 10mila vani. Tra alloggi da demolire e ricostruire, ristrutturare o costruzioni ex novo di Edilizia pubblica residenziale, che corrispondono a 3367 nuove case.
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