Bilanci – Politica – Intervista a tutto campo all’europarlamentare di Fdi e vicepresidente del parlamento europeo
Viterbo – “Il Family Deal la priorità della mia legislatura, ogni ambito dell’azione europea deve essere a misura di famiglia”. “Mi sta a cuore il tema dell’housing, l’accesso alla casa non è solo una necessità fondamentale, ma una questione di giustizia sociale”. Intervista all’europarlamentare di FdI e vicepresidente del parlamento europeo, Antonella Sberna. Famiglia, coraggio e competitività i tre pilastri che guidano il suo impegno in Europa a sostegno dei cittadini, del territorio e dei giovani a cui dice: “credere in voi stessi e nei vostri sogni, proteggeteli con coraggio e determinazione, cogliete le opportunità che si presentano e che vi danno la possibilità di crescere, formarvi e plasmare il vostro domani”.
Strasburgo – Antonella Sberna
Un anno da ricordare, per lei, il 2024: è la prima volta che la Tuscia elegge un suo rappresentante in Europa, e lei è la prima donna viterbese a essere eletta in Europa per FdI. Una vittoria storica a cui si accompagna anche l’elezione a vicepresidente del parlamento europeo per il gruppo dei Conservatori. Cosa ci può raccontare di questi mesi?
“Un risultato storico per il nostro territorio – dice Sberna -, per la Tuscia e per tutti i cittadini che hanno creduto che questo traguardo fosse raggiungibile. Si tratta di una grande soddisfazione accompagnata dalla consapevolezza di avere sulle spalle una altrettanto grande responsabilità. Il completamento di una filiera istituzionale che parte dal parlamento con il grandissimo lavoro che sta portando avanti dall’onorevole Mauro Rotelli e arriva alla regione Lazio con Daniele Sabatini e Giulio Zelli (senza mai dimenticare la cara Valentina Paterna che ci ha lasciato troppo presto) per finire con i tanti sindaci ed amministratori locali che lavorano ogni giorno in sinergia per dare risposte concrete e visibili.
Sono stati mesi intensi in cui abbiamo visto costituirsi il parlamento europeo e la commissione. L’elezione a vicepresidente poi è stato un ulteriore tassello che ha aumentato ancor di più la responsabilità verso tutti coloro che rappresentiamo e ci hanno affidato il compito di cambiare l’agenda politica di un’Unione Europea spesso percepita come eccessivamente ideologica. Personalmente, insieme ai colleghi della delegazione di FdI e del Gruppo ECR abbiamo lavorato da subito su normative e tematiche cruciali, come l’ambiente, la competitività e i fondi europei.
In pochi mesi, siamo riusciti a restituire all’Italia una rappresentanza adeguata e il giusto peso nelle decisioni europee che si è concretizzata con l’ottenimento di nomine e deleghe di grande rilievo, come il vicepresidente del parlamento europeo appunto, il commissario e vicepresidente Esecutivo della Commissione Europea Raffaele Fitto, oltre e diverse cariche all’interno delle commissioni parlamentari, strumenti che ci consentono di incidere direttamente sulle sfide che attendono il nostro continente. E per questo dobbiamo ringraziare il nostro presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il suo lavoro costante ed instancabile che sta portando avanti per l’Italia in Europa e nel mondo”.
Ci parli delle sue deleghe: dialogo interreligioso, casa della storia Europea e settimana dell’eguaglianza di genere. Quali strategie mettere in campo per attuarla?
“Queste deleghe permettono di instaurare un dialogo profondo con i cittadini europei e con le generazioni future. Ci offrono inoltre l’opportunità di relazionarci con il mondo che ci circonda, valorizzando le radici culturali, storiche e identitarie delle nostre nazioni. Il dialogo interreligioso, introdotto dal trattato di Lisbona (art. 17 TFEU), fornisce per la prima volta una base giuridica per un dialogo aperto, trasparente e regolare tra le istituzioni dell’UE e le chiese, le associazioni religiose e le organizzazioni filosofiche e non confessionali.
È attraverso la comprensione e il rispetto di queste basi che possiamo costruire una società europea veramente unita, coesa e prospera. Il dialogo tra generazioni in ognuno di questi ambiti con consente di valorizzare e non perdere gli insegnamenti del passato, ci connette col presente e soprattutto ci attrezza per affrontare e scrivere un futuro di integrazione, di pace e di prospettiva. Sono già al lavoro per organizzare un grande evento nazionale da tenersi proprio a Viterbo che poterà la città e il suo territorio al centro di un momento di promozione dei valori Europei e di promozione della solidarietà. Allo stesso tempo conto su novità importanti anche sulla Casa della Storia Europea nella valorizzazione del territorio della Tuscia.
Di recente, al parlamento europeo, abbiamo celebrato la settimana dell’uguaglianza di genere, focalizzandoci sul tema: Le donne nel mondo digitale: sicurezza ed emancipazione. La nostra attenzione deve essere rivolta in modo particolare a tutte le forme di violenza contro donne e ragazze, inclusi i crescenti fenomeni di molestie e violenza online.
Come parlamento, il nostro obiettivo è sviluppare soluzioni concrete che garantiscano protezione e piena partecipazione alle donne nel contesto digitale. Per realizzare questo, è fondamentale che l’Unione Europea si basi su valori fondamentali e non negoziabili, come la dignità di donne e ragazze. Servono regole chiare per contrastare fenomeni inaccettabili e promuovere attività, coinvolgendo realtà associative e istituzionali in tutti i paesi membri che possono arricchire un dibattito molto importante sulle opportunità di conciliazione e di promozione della condizione della donna nella società”.
Ha dichiarato che bisogna passare da un green deal ideologico a un family deal, cosa voleva dire?
“Ritengo che sia arrivato il momento di riportare la famiglia al centro delle politiche europee. La famiglia rappresenta il pilastro fondamentale per far sì che l’Europa torni a prosperare.
Con Family Deal mi riferisco a un approccio che metta al centro temi cruciali come il sostegno alla natalità, la conciliazione tra lavoro e vita familiare e il welfare aziendale. Questi temi risponderebbero concretamente alle esigenze dei cittadini, al contrario di politiche come il Green Deal, che stanno generando in diversi settori un impatto negativo che si ripercuote sull’economia europea.
Cambiare approccio significa nel concreto adottare, per quanto di competenza, tutte quelle azioni concrete affinché ogni emendamento, ogni proposta e ogni voto che esprimiamo tenga conto di questi principi. Ripopolare il continente e favorire la natalità attraverso atti e misure concrete significa lavorare per il futuro di una Europa più forte e solidale”.
Si divide fra Strasburgo e Viterbo e la sua presenza sul territorio non si è mai fatta mancare. Come riesce a conciliare tutti gli impegni?
“È tutta una questione di organizzazione, programmazione e tanta energia. Viterbo, la Tuscia e tutto il mio collegio dell’Italia centrale sono sempre con me, in ogni viaggio che faccio e in ogni attività a cui partecipo. Questo grande amore per il territorio penso travalichi i chilometri di distanza.
Inoltre, la grande sfida di un parlamentare europeo è proprio quella di agire sapendo che ogni azione e ogni voto che viene espresso ricadono su tutti i cittadini d’Europa e allo stesso tempo tenere presenti quale siano le priorità per il territorio e la nazione da cui proveniamo. E in tutto questo riuscire in modo chiaro e costante a comunicare con i cittadini. Dovete sapere che il parlamento europeo è caratterizzato da un’organizzazione molto efficiente: abbiamo infatti il calendario delle attività fissato anno per anno e quindi la programmazione anticipata degli impegni ci consente programmare il tempo e le energie da dedicare anche alla nostra terra di origine”.
È anche mamma di tre bambine: è possibile portare avanti la carriera professionale e il ruolo di mamma? Come ci riesce?
“Tante persone che incontro mi dicono “sei un modello”. Io credo semplicemente che con una buona organizzazione, tanta comprensione e affetto, e uno sguardo rivolto al futuro tante sfide, anche impossibili come questa, possano essere affrontate. Ci vuole una forza straordinaria per conciliare vita lavorativa e privata e questo lo si deve anche al contesto familiare che vivo: un marito eccezionale come il mio, una famiglia e tanti strumenti di conciliazione che aiutano il percorso.
A volte gestire contemporaneamente riunioni internazionali da preparare in inglese, con tutte le chat di classe e sport delle tre bimbe, sperando sempre che non si ammali nessuno, sembra un puzzle impossibile eppure ci stiamo riuscendo! L’incastro e l’organizzazione sono le parole d’ordine, con la consapevolezza profonda che stiamo lavorando per il futuro dei nostri figli e dei tutti i cittadini d’Europa”.
Il 15 dicembre si è concluso Atreju. Che edizione è stata? Dal palco ha detto che grazie a Giorgia Meloni l’Italia ha cambiato l’Europa, in che modo?
“È stata un’edizione carica di emozioni e significato. Abbiamo celebrato i risultati ottenuti in Italia e in Europa, gettando le basi per le prospettive future della nostra nazione. Fratelli d’Italia ha dimostrato di essere un partito capace di proporre soluzioni mature, concrete, applicabili e di buon senso. Grazie al presidente Giorgia Meloni, l’Italia ha portato in Europa un nuovo modello politico che molti guardano con interesse in tutto il mondo. Questo modello si basa sul rispetto della volontà dei cittadini e su un approccio pragmatico a temi come l’immigrazione, la protezione dei confini, la semplificazione burocratica e l’agricoltura. Fino ad un anno fa tutto ciò era un impensabile in Europa.
Inoltre, l’Italia può ora contare su un assetto istituzionale come dicevo prima molto consistente e soprattutto ripeto una vicepresidente del parlamento europeo e un vicepresidente esecutivo della commissione europea, Raffaele Fitto, con deleghe fondamentali come le politiche di coesione che valgono circa 1000 miliardi di euro”.
Quali battaglie sta portando avanti e quali la rendono più fiera?
“Il Family Deal, di cui abbiamo parlato, è senza dubbio la priorità della mia legislatura. Ritengo che questa impostazione debba essere declinata in tutte le normative dell’Unione Europea. Ogni ambito dell’azione europea deve essere a misura di famiglia.
C’è un tema che mi sta a cuore, quello dell’housing ed ho chiesto di poter far parte proprio della Commissione che si sta costituendo proprio sul tema. Milioni di giovani e famiglie affrontano enormi difficoltà nel trovare una casa a prezzi accessibili. L’accesso alla casa non è solo una necessità fondamentale, ma una questione di giustizia sociale. Un intervento deciso e tempestivo per affrontare questa sfida cruciale è diventato un’urgenza comune in tutta l’Europa.
Come membro della commissione per lo Sviluppo regionale (Regi) e con la delega da Vicepresidente ai rapporti con le autorità e gli enti locali, sto inoltre già lavorando su un tema centrale: gli FSE+ ed in generale sui fondi della politica di coesione. Queste politiche, fondamentali per ridurre le disparità tra regioni, rafforzano le economie locali e promuovono la coesione sociale e territoriale ma spesso sono state vittima di un’impostazione troppo burocratica e centralizzata”.
Su cosa si concentrerà per il 2025? Tra parole chiave per descrivere il suo impegno?
“Famiglia, Competitività, coraggio. Famiglia attraverso azioni concrete e costanti per portare le politiche della famiglia al centro dell’agenda europea. Competitività, attraverso un impegno costante nel rivedere tutte quelle politiche che incidono nella vita dei nostri cittadini, dei nostri imprenditori, dei nostri agricoltori cercando di semplificare regole e burocrazia e fornendo strumenti più snelli ed utilizzabili.
Coraggio nell’affrontare un impegno cosi importante in un sistema istituzionale cosi complesso e non perdersi mai d’animo nel perseguire gli obiettivi di rappresentanza a cui tante persone hanno creduto eleggendo la Tuscia in Europa”.
Un augurio per il nuovo anno?
“Auguro ad ognuno un anno di rinnovata speranza e prosperità, in un territorio in cui il legame profondo tra la sua storia e il suo futuro continui a essere fonte di orgoglio per tutti attraverso un presente pieno di opportunità.
Ai più giovani, che sono il futuro, dico di non smettete mai di credere in voi stessi e nei vostri sogni, proteggeteli con coraggio e determinazione, cogliete le opportunità che si presentano e che vi danno la possibilità di crescere, formarvi e plasmare il vostro domani.
Il 2025 – conclude Sberna – porti la serenità e la forza per affrontare insieme ogni sfida con il coraggio e la decisione che contraddistinguono ogni cittadino della nostra meravigliosa Italia!”.
8 gennaio, 2025
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