Circa il 75% dalla Terra è ricoperta di acqua, uno degli elementi fondamentali per la natura, poiché è indispensabile per la vita. L’acqua è in costante movimento tra atmosfera, terra e oceano, incidendo sul clima e gli ecosistemi del nostro Pianeta, oltre a scambiare calore tra le diverse parti del sistema terrestre.
La crescita della popolazione ha aumentato l’impiego e l’estrazione di acqua portando a una diminuzione di disponibilità in molte regioni del mondo. Inoltre, il continuo aumento delle temperature globali, derivato dalle attività umane e dall’utilizzo di combustibili fossili, ha alterato significativamente il ciclo dell’acqua, portando a gravi siccità e alluvioni.
AUMENTO DELLE TEMPERATURE E CICLO DELL�ACQUA
Il 2024, l’anno più caldo mai registrato, ha registrato molteplici disastri idrici che hanno ucciso 8.700 persone, costretto 40 milioni di persone ad abbandonare le proprie abitazioni e causato danni per oltre 550 miliardi di dollari. La causa principale, come anticipato, è l’aumento delle temperature, che ha provocato interferenze nel ciclo dell’acqua.
Un’aria più calda ha una maggiore capacità di trattenere il vapore acqueo, favorendo così precipitazioni più intense. Mari più caldi, inoltre, forniscono maggiore energia a uragani e tifoni, amplificandone altresì la forza distruttiva. Oltre a quanto appena riportato, il riscaldamento globale contribuisce all’aumento della siccità, in quanto favorisce una maggiore evaporazione del suolo, alterando allo stesso tempo i modelli di precipitazioni.
La siccità e le alluvioni improvvise del 2024, che hanno colpito tutto il mondo e hanno provocato milioni di morti, sono tutte una conseguenza del cambiamento climatico e del riscaldamento globale. Secondo il professor Albert van Dijk, autore del rapporto 2024 Global Water Monitor Report, la terra nel 2024 ha vissuto il suo anno più caldo e i sistemi idrici in tutto il mondo ne hanno sopportato il peso, scatenando il caos sul ciclo dell’acqua.
Inoltre, ha aggiunto che l’anno appena passato è stato un anno di estremi e che non è stato un evento isolato, evidenziando la possibilità di pericoli maggiori nel 2025, poiché le emissioni di carbonio stanno continuando ad aumentare:
Fa parte di un peggioramento della tendenza a inondazioni più intense, siccità prolungate e estremi da record.
2024 GLOBAL WATER MONITOR REPORT
1.INONDAZIONI
Il gruppo internazionale di ricercatori facenti parte del report hanno utilizzato i dati di migliaia di stazioni di terra e satelliti per valutare precipitazioni, umidità del suolo, inondazioni e flussi dei fiumi. Dai dati emerge che i record di precipitazioni sono sempre più frequenti: per esempio, nel 2024, i record mensili di pioggia sono stati superati del 27% rispetto al 2000, mentre i record giornalieri sono il 52% più ricorrenti. Anche i record di pioggia minima sono stati superati il 38% in più.
In particolare, nel sud della Cina, da maggio a luglio, i fiumi Yangtze e Pearl hanno causato inondazioni che hanno sommerso intere città e paesi, costringendo i cittadini ad abbandonare le loro case e causando danni per centinaia di milioni di dollari alle colture. In agosto, forti piogge monsoniche hanno colpito il Bangladesh, interessando quasi 6 milioni di persone e distruggendo almeno un milione di tonnellate di riso.
In contemporanea, in Spagna, a ottobre, sono caduti più di 500 mm di pioggia in sole otto ore, causando inondazioni improvvise mortali. A maggio, la città di Porto Alegre, in Brasile, è stata sommersa da piogge equivalenti a due mesi di pioggia in soli tre giorni, trasformando le strade in fiumi. La pioggia ha anche causato inondazioni improvvise anche in Afghanistan e Pakistan, provocando la morte di più di mille persone e costringendo 1,5 milioni di persone a sfollare.
2.SICCITA’
In Amazzonia, la siccità ha causato ingenti danni: gli incendi provocati dal caldo e dalla siccità hanno distrutto oltre 52.000 km2 solo a settembre, rilasciando al contempo grandi quantità di gas a effetto serra. I ricercatori hanno avvertito che le previsioni per il 2025 e le condizioni attuali indicano che la siccità potrebbe peggiorare in Sud America, in Africa meridionale e in alcune regioni dell’Asia. Al contrario, le regioni più umide come il Sahel e l’Europa potrebbero affrontare un rischio maggiore di alluvioni.
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